Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

1 - Adesso sì che siamo "puri e disposti a salire alle stelle"....

 :: PARADISO

Andare in basso

1 - Adesso sì che siamo "puri e disposti a salire alle stelle".... Empty 1 - Adesso sì che siamo "puri e disposti a salire alle stelle"....

Messaggio  Admin Mar Set 23, 2008 6:07 pm

1 - Adesso sì che siamo "puri e disposti a salire alle stelle".... Paradisoas8


PARADISO


Il Paradiso è concepito secondo lo schema tolemaico dei cerchi concentrici che fanno i pianeti intorno alla Terra, ma rispettando sempre la regola del nove.
Ognuno dei primi sette cieli previsti s’identifica con un pianeta di cui è titolare una divinità importante, ciascuna corrispondente a uno dei 7 giorni della settimana, quali Proserpina (la luna), Mercurio, Venere, Apollo (il sole), Marte, Giove e Saturno (anche allora le ‘quote rosa’ non erano molto rispettate neppure dagli dèi), compenetrato da un serto di stelle che incarnano i beati
L’ottavo cielo è quello delle ‘Stelle fisse’ mentre il nono, il ‘Primo Mobile’, è il motore che muove tutto il resto; in altre parole la ‘Quintessenza’ alimentata da ‘l’amor di vero ben’ e cioè dall’Empireo, ‘il ciel ch’è pura luce’.
Lo stipendio attribuito a ciascun beato è in funzione del merito che si è guadagnato in vita: dai pelabrocchi del primo cielo, al minimo sindacale, si passa via via al nono che è quello più pregiato in quanto più vicino al PDG, Presidente Direttore Generale residente nell’Empireo, e quindi il meglio retribuito.
In ogni caso qui i sindacati non sono ammessi perchè non è consentito interferire nelle decisioni del Capo; anzi tutti sono contenti e beati, convinti che la felicità consista proprio nell’essere d’accordo col loro Grande Fratello e pertanto il contenzioso non esiste.

Nel primo cielo, quello della Luna, troviamo le smonacate senza loro colpa: Piccarda Donati, tirata fuori dal convento dal fratello Corso (poco prima di essere obbligato a spazzare le strade di Firenze attaccato alla coda del suo cavallo come abbiamo appreso nel purgatorio), spiega a Dante che, tutto sommato, non se la passa male e non invidia quelli che stanno più in alto.
Lei è un tipo romantico e il chiaro di luna non lo scambierebbe neanche per il settimo cielo, senza contare che, ogni tanto, passa di lì a ‘letiziarla’ lo spirito santo.

Il secondo cielo, dedicato a Mercurio, è popolato dai distratti che, pur avendo perseguito il bene, si sono anche lasciati tentare da qualche piacevolezza mondana.
L’imperatore Giustiniano (quello a cui si riferiva Marco Lombardo nel purgatorio con: ‘le leggi son, ma chi pon mano ad esse?’) ci propina una dettagliata descrizione di tutte le ‘sacre penne dell’uccel di Dio’ e cioè la storia dell’aquila romana da Enea a Carlo Magno.

Nel terzo cielo, quello di Venere, stanno ovviamente gli spiriti amanti che s’ispirarono convenientemente alla spumeggiante mamma di Cupido.
Anche se siamo in paradiso e per giunta nel cielo dell’amore, le invettive contro Firenze e quegli avvoltoi dei papi e cardinali qui si sprecano, sia pure con amorevole carità cristiana, in quanto a lanciarle è il famoso puttaniere-terrorista Folchetto, premiato vescovo di Tolosa.

Questi primi tre cieli costituiscono una specie di antiparadiso, in un certo senso meno perfetto perchè soggetto al cono d’ombra della terra, ed infatti sono popolati da animacce che non fanno mistero di essersi goduriosamente prodigate in sane passioni terrene: anzi, se ne vantano.
Anche se non esistono porte per procedere oltre come succedeva nelle precedenti cantiche, da questo momento si entra nel paradiso vero e proprio.

Il quarto cielo è il più luminoso perchè vi sono radunati i maggiori filosofi e spiriti sapienti che sprizzano raggi (di Sole) da tutte le parti in un’orgia di teologia cui Dante dedica ben cinque canti.
Lo sforzo è imponente ma va a tutto scapito del risultato poetico che possiamo benevolmente definire assai poco ‘solare’, per non dire scarso.

Il quinto cielo ospita i grandi combattenti per la giusta causa, compresi i saccheggiatori di Roma e Gerusalemme che di giuste cause da difendere ne avevano ben poche. Qui i Marziani sono disposti in forma di croce luminosa dove lampeggia l’immagine di Cristo per guidare la discesa di questi spiriti militanti come la ‘center line’ di una pista d’atterraggio notturna per jet moderni.
Il trisavolo di Dante Cacciaguida, improbabile paladino crociato, traccia in una memorabile paternale la predizione di tutte le future disavventure del poeta che però finiranno in giusta gloria.

Nel sesto cielo, dedicato a Giove, sono disposti in forma di aquila imperiale i grandi dispensatori di giustizia, la cui posizione permette pure di leggere una sentenza biblica che termina con la lettera ‘M’, a rappresentare la Monarchia e cioè, secondo Dante, il simbolo della massima garanzia di giustizia. Fra i cristiani doc però i giusti sono praticamente introvabili e così il nostro poeta è costretto, meglio che niente, a popolare questo cielo con un tot di ebrei e pagani truccati da cristiani.

Il settimo cielo è quello di Saturno dove, lungo ‘la scala dorata dell’etterno palazzo’, sono sistemati i grandi monaci che vissero solo di digiuni e preghiere, da cui il detto ‘essere al settimo cielo’ della solita serie: ‘egli era il prediletto’. La radiosità di Beatrice intanto continua a crescere, a tal punto che non osa più nemmeno sorridere al suo spasimante per paura di ridurlo in cenere.

Nell’ottavo cielo stanno le ‘Stelle fisse’ e dalla ‘sua’ costellazione dei Gemelli Dante, che era nato sotto quel segno zodiacale, guarda la Terra con la stessa bonaria commiserazione con cui la guarderà Louis Armstrong dalla luna: che puntolino vile e insignificante ‘l’aiuola che ci fa tanto feroci’! Ma sarà proprio il centro dell’universo?
Appena in tempo, perchè il cielo, tanto per cambiare, s’illumina di un tale bagliore da accecarlo.
Sta transitando una specie di cometa con il figlio del padrone, sua madre e gli apostoli, che tuttavia si tiene a debita distanza per non fare troppi danni.

Così bruciacchiato tanto per non fargli capire bene come è fatta la stanza dei bottoni, Dante passa poi a sostenere nel ‘Primo Mobile’, nono ed ultimo cielo materiale, gli esami d’ammissione.
Dopo aver messo in bocca a san Pietro la sua più feroce filippica contro i papi ‘ch’usurpan in terra il luogo mio’ e che ‘del sangue nostro s’apparecchian di bere nella cloaca del sangue e de la puzza’ in cui hanno ridotto Roma, si ritrova con Beatrice nell’Empireo, unico cielo spirituale, dove non c’è nulla, neppure le stelle: solo pura luce. Il poeta cerca di afferrarne la visione, ma riesce a vedere solo un punto ancora più luminoso intorno al quale ruotano tutti gli altri cieli, in un casino di angeli, arcangeli, principati, potestà, virtù, dominazioni, troni, cherubini, serafini e quant’altro: tutti funzionari addetti all’amministrazione celeste in un’orgia di burocrazia da far invidia a quella nostra di oggi, ed anche allora necessari al Capo per governare il mondo.

Nella ‘candida rosa’ dei beati al cui centro si trova la ‘divina essenza’, Beatrice si allontana per controllare che, durante la sua assenza, non le abbiano fregato il posto; Dante s’impaurisce e lei, sorridendo da lontano, gli manda in aiuto San Bernardo che lo rincuora con la sua borraccia di whisky santo e lo scorta fino alla Madonna.
Tra lo sbronzo e l’abbagliato, Dante non riesce però a vederla bene e allora San Bernardo gli ricorda che, come tutte le donne, per scoprirsi vuol essere un po’ pregata: lui ce la mette tutta e riesce così magistralmente nel dettare la preghiera al suo speaker Bernardo che, commossa, Maria si esibisce in un moderato spogliarello.
Il poeta non osa tuttavia descriverne la visione, essendo questa al di là dell’umana parola, ma anche per via della privacy.

Rimane solo da risolvere, prima di tornarsene a casa, il problema della quadratura del cerchio, che sarebbe poi per Dante quello dell’unificazione del triangolo divino: con le sue ‘penne’ non ne sarebbe capace, ma un ‘fulgore’ viene in suo aiuto e noi ne sappiamo tanto quanto prima ma siamo contenti lo stesso. Soprattutto di essere arrivati alla fine della nostra faticaccia.

Admin
Admin

Messaggi : 21
Data di iscrizione : 07.09.08

https://divinodante.elencoforum.com

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto

- Argomenti simili

 :: PARADISO

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.